Le 10 cose da sapere se vuoi tatuarti
tatuatrice e bodypainter professionista, attraverso le immagini e i loro significati aiuto le persone a scoprire le loro emozioni, ad allineare l'interiore con l'esteriore e comunicare le loro storie, celebrando i propri momenti di cambiamento fermandoli sulla pelle.
Ed è proprio di questo che ti voglio parlare, oggi in questo articolo tratteremo le 10 informazioni che devi sapere per poterti tatuare. Prima di tatuarsi le persone ricercano informazioni pratiche solitamente sui motori di ricerca GOOGLE o siti specializzati o si rivolgono ad amici che hanno già vissuto questa esperienza.
Le domande più ricorrenti sono legate al dolore e a quanto male si può provare nel tatuarsi per esempio sul braccio o nella parte del corpo interessata.
Altre volte le domande sono più di carattere estetico per esempio quando il tatuaggio riguarda il trucco permanente, devi sapere che per poter truccare in modo permanente una persona sono necessarie altre specializzazioni rispetto a quelle richieste per i tatuaggi artistici.
Inizio subito col dirti che per poter tatuare in Italia è necessario conseguire un' attestato igienico sanitario rilasciato dalla ASL competente che, dopo aver frequentato un corso di 500 ore di media e sostenuto un esame di abilitazione, attesta la qualifica professionale di tatuatore.
So cosa stai pensando in questo momento... Non è detto che aver frequentato un corso igienico sanitario voglia dire che il tatuatore è un bravo artista, o che il tatuaggio che stai richiedendo verrà realizzato con la resa che ti aspettavi. Per questi motivi e per capire come un tatuatore professionista lavora il mio consiglio è quello di seguire l'artista sui suoi canali social per analizzare bene lo stile artistico e le sue capacità e solo in seguito confrontarti con lui o con lei sul progetto che vuoi realizzare.
La prima domanda che viene posta solitamente ad un tatuatore e che avrò sentito almeno 1000 volte è legata al dolore che si prova mentre si viene tatuati.
Questa domanda solitamente viene posta da chi si sta approcciando per la prima volta al mondo del tatuaggio e non ha quindi la consapevolezza di come reagisce ad un potenziale dolore.
Se stai leggendo questo articolo per capire quanto dolore si prova mentre ci si tatua ti rimando al mio articolo del BLOG nel quale troverai un contenuto dedicato che ho scritto su questo argomento, lo trovi qui
In questo articolo invece ti parlo dei 10 consigli e delle 10 domande che dovresti farti per tatuarti.
SOGGETTO DA TATUARE E LO STILE DEL DISEGNO
Succede spesso che chi si approccia per la prima volta ad un tatuaggio non abbia un'idea precisa del soggetto che si vuole tatuare e a volte nemmeno del motivo per cui lo fa!
Facciamo finta di non considerare le volte nelle quali mi hanno chiesto di tatuare il nome della propria ragazza, o le volte nelle quali mi hanno chiesto un catalogo grafico dei possibili tatuaggi da fare o ancora ignoriamo tutte le richieste nelle quali mi hanno portato una foto di esempio di un personaggio famoso con la speranza che il tatuaggio li avvicinasse a Jason Momoa o Angeline Jolie.
Parliamo di tatuaggi, quindi di progetti che ti accompagneranno durante tutta la tua vita e quindi la scelta del soggetto come puoi immaginare è piuttosto importante e da non trascurare. La resa del tatuaggio dipende molto dal progetto iniziale e da quanto il professionista dedicherà a questo aspetto che rientra in una competenza più legata alla consulenza di immagine e estetica.
Personalmente indago le motivazioni che spingono la persona a volersi tatuare, insieme a lui o lei cerco di capire la dimensione del progetto in base anche alla zona da tatuare e successivamente con il cliente entro all'interno dei concetti più artistici.
Esistono infatti moltissime tecniche di design del tatuaggio per esempio:
- stile Tradizionale old school,
- stile Giapponese,
- stile Geometrico,
- stile Tribale,
- stile Realistico,
- stile Neotraditional,
- stile Watercolor
e infine tutto ciò che è avantgarde, in questa ultima definizione rientrano tutti quegli stili che non hanno ancora una definizione precisa o che non l'avranno mai data la particolarità del tratto.
Una volta capito lo stile artistico procedo ad elaborare il soggetto scelto creando una personale interpretazione artistica che rappresenti le motivazioni profonde che spingono la persona a volersi tatuare. Dico sempre ai mie clienti che il disegno è già parte della pelle e che in qualche modo il mio lavoro è quello di dargli vita, farlo vivere.
SCELTA TRA COLORATO O BIANCO E NERO
Una volta scelto il soggetto e lo stile si passa a definire la tipologia di colorazione che si divide in BIANCO/NERO o COLORATO.
All'interno della prima categoria il tatuaggio verrà quindi realizzato con il solo utilizzo del colore nero conforme UE Reach 2022 che potrà però essere declinato nelle sfumature e gradazioni in modo che il tatuaggio non risulti piatto ma assuma una tridimensionalità.
Personalmente credo che alcuni stili e design non possano prescindere da questa scelta, il bianco e nero rappresenta per esempio una caratteristica distintiva dello stile tribale.
Parlando invece dei colorati personalmente trovo che questa scelta porti con se una serie infinita di possibilità e che quindi nella realizzazione di un tatuaggio artistico questa sia la scelta migliore perchè permette di esprimere al meglio l'espressività del progetto.
Anche in questo caso esistono delle variabili importanti per esempio legate a colori fotoluminescenti o a gradienti di colore particolari.
In qualsiasi caso la scelta del tatuaggio colorato porta con se alcune riflessioni legate alla tipologia del colore, innanzitutto i colori utilizzati dovranno avere essere conformi UE Reach 2022, l'ultima certificazione rilasciata dall'Unione Europea che disciplina dettagliatamente la qualità e la sicurezza delle sostanze chimiche presenti negli inchiostri per tatuaggi e trucco permanente.
Oltre alla sicurezza del prodotto scelgo in modo accurato le tonalità e le gradazioni dei colori anche in base alla carnagione e al look in modo da mantenere un armonia con i colori naturali della persona.
Personalmente sono solita simulare il progetto grafico attraverso l'utilizzo di mezzi digitali (programmi di grafica) andando quindi a renderizzare il futuro progetto del tatuaggio con anche i colori sulla foto della persona in modo da poter valutare insieme tutti i dettagli e la variazioni. A questo passaggio segue poi il disegno sulla pelle che può avvenire utilizzando una carta copiativa o a mano libera.
Queste operazioni ancora non prevedono l'uso dell'ago e quindi sono passibili di cambiamenti e variazioni per migliorare la resa estetica e il risultato finale.
qui di seguito un esempio di simulazione eseguita con un programma di grafica digitale su Ipad.
Come ultima precauzione ti parlerò in questo articolo anche delle possibili reazioni allergiche che un tatuaggio potrebbe comportare soprattutto legate alla presenza di Nichel all'interno inchiostri, se la tua specifica domanda riguarda questo argomento il mio consiglio è quello di rivolgerti ad un medico Dermatologo che sulla base del livello dell'allergia potrà valutare la possibilità di fare o meno un tatuaggio o ancora gli inchiostri da utilizzare e nel caso richiedere al professionista la scheda tecnica del pigmento che verrà utilizzato.
LA SICUREZZA E I PERICOLI DERIVANTI DAGLI INCHIOSTRI
Parlando di sicurezza spesso mi viene chiesto come gestisco la sterilizzazione dei materiali e come conservo gli inchiostri. Personalmente sono molto attenta alla salute dei miei clienti e alla mia, utilizzo materiale rigorosamente certificato e monouso, utilizzo prodotti igienici con standard molto alti e con uno spettro di azione che previene le possibili contaminazioni. Con questi prodotti igienizzo le superfici e gli strumenti di lavoro.
Mentre tatuo indosso una mascherina chirurgica per proteggere il cliente da possibili contaminazioni e reciprocamente proteggere me stessa. Utilizzo guanti monouso che cambio regolarmente durante la seduta. Mantengo gli inchiostri sigillandoli dopo ogni utilizzo e rispettando la loro scadenza sostituendoli regolarmente ogni anno.
Per quanto riguarda i pericoli derivanti dagli inchiostri ti invito a leggere l'articolo che trovi sul mio BLOG relativo alle pelle e nel caso di specifiche richieste d'informazioni a contattarmi, quello che voglio però dirti in questo articolo riguarda il momento successivo alla realizzazione del tatuaggio.
Momento nel quale è possibile che avvengano reazioni cutanee. Come immagino tu sappia, durante la seduta, in passato, veniva utilizzata la vaselina, prodotto a base petrolio, oggi fortunatamente sostituito da speciali unguenti a base di cocco, karitè, aloe vera e altri oli naturali.
Questi prodotti vengono utilizzati durante la realizzazione del tatuaggio per rendere scorrevole l'ingresso dell'ago nella pelle e facilitare l'elasticità dell'epidermide riducendo l'arrossamento e andando a lenire la parte interessata. Lo stesso unguento utilizzato per la realizzazione, viene applicato su tutta la superficie interessata dal tatuaggio una volta terminata la seduta ed è il primo trattamento di cura che la zona interessata dal tatuaggio riceve.
All'applicazione dell'unguento segue un bendaggio realizzato con una pellicola, questa dovrà essere mantenuta a stretto contatto per un tempo variabile di massimo 2 o 3 ore a cui seguirà la rimozione della stessa e un lavaggio del tatuaggio con acqua e sapone neutro. Una volta lavato e asciugato con cura si procederà all'applicazione di una crema cicatrizzante specifica per tatuaggi.
La crema avrà, non solo la funzione lenitiva e cicatrizzante ma anche la funzione di proteggere il tatuaggio da polveri e agenti esterni. E' quindi FONDAMENTALE eseguire questa operazione di pulizia e applicazione ogni 4 o 5 ore o comunque in base al livello di idratazione della propria epidermide. Se si vede che il tatuaggio necessita di un trattamento si deve procedere nell'immediato.
Seguendo questo processo riduciamo molto le possibili reazioni cutanee, personalmente sono molto attenta alla guarigione dei tatuaggi che realizzo, essendo questa parte integrante del mio lavoro. Non è possibile prescindere da una buona cura del tatuaggio che rappresenta il 50% del lavoro da fare intorno ad un progetto.
CI SI PUO' TATUARE IN DOLCE ATTESA O MENTRE SI STA ALLATTANDO
La risposta a questa domanda come potrai intuire è semplice ed è negativa. NON ti puoi tatuare se sei incinta o in caso di allattamento in atto.
Chiariamo che, non è possibile tatuarsi durante una gravidanza o subito dopo, quindi durante il periodo di allattamento, non tanto perchè ci sia il rischio che il bambino riceva l'inchiostro utilizzato nel tatuaggio, ma perchè in caso di reazione cutanea non è possibile utilizzare medicinali ad alto impatto. Se vuoi celebrare questo momento sarà felice di proporti un bodypainting artistico che racconta questo momento speciale.
IL PERIODO GIUSTO DELL'ANNO IN CUI FARE UN TATUAGGIO
C'è chi dice NOOOO! Come diceva una famosa canzone di Vasco Rossi in molti nel settore scelgono di non tatuare nei periodi più caldi dell'anno, periodi che solitamente corrispondono anche ad una maggiore esposizione della pelle al sole e all'acqua. Personalmente ritengo che con le giuste attenzioni e cure non ci siano controindicazioni a tatuarsi durante tutto l'anno ma che si debba essere particolarmente attenti all'igiene e alla cura dedicate al tatuaggio nella fase di guarigione che avviene solitamente nei primi 15 giorni dalla realizzazione.
PUO' UN TATUAGGIO CREARMI DEI PROBLEMI SUL LAVORO
Questa è una domanda a cui dedicherò prossimamente un articolo a parte nel mio BLOG ma voglio da subito esprimere il mio pensiero.
Fortunatamente la nostra società sta evolvendo e quindi il tatuaggio è stato sdoganato e non è più indice di bassa professionalità e cultura.
Questa credenza popolare è infatti sbagliata. Il tatuaggio esiste da moltissimo tempo ed è simbolo di tradizioni culturali e di un espressione umana legata alla propria personalità ed identità e da sempre accompagna l'uomo e le sue civiltà. Quando mi viene posta questa domanda il mio consiglio è quello di valutare con attenzione le zone interessate dal tatuaggio per esempio evitando mani, polsi, collo e viso in modo da poter scegliere quando esibire o meno il proprio tatoo.
PUNTI SCONSIGLIATI DOVE TATUARSI
La pelle appare ai nostri occhi tutta uguale ma in realtà non è così, ci sono, infatti, zone del corpo quali le dita della mano, i palmi di mani e piedi che sono composte da una tipologie di epidermide più spessa sulla quale inserire un inchiostro ha una resa scarsa ed è quindi sconsigliato. Discorso a parte sono i gomiti e le ginocchia, zone particolarmente esposte ad abrasioni e ferite e per questo interessate da potenziali azioni che rovinano il tatuaggio, si possono tatuare con la consapevolezza che andranno ritoccate negli anni.
SE NON MI PIACE LO POSSO COPRIRE
La risposta a questa domanda è affermativa, è quindi possibile, nella maggior parte dei casi, coprire un tatuaggio, esistono però dei SE.
La prima condizione da accettare è quella di realizzare un tatuaggio di dimensione più vasta rispetto alla zona da coprire, e molto probabilmente realizzarlo con un colore più scuro rispetto a quello presente. Queste condizioni fanno si che molti tatuatori si rifiutino di fare coperture di tatuaggi perchè più difficili da realizzare ma sopratutto perchè non si potrebbe garantire una copertura con un buon risultato estetico.
Personalmente ho fatto decine di coperture ed ho accumulato una buona esperienza, riuscendo sempre a trovare una soluzione idonea alla richiesta di aiuto del cliente. Accetto solamente progetti che possano portare ad un buon risultato estetico e artistico, non sono quindi d'accordo a realizzare coperture che sono peggiorative rispetto al tatuaggio in essere e certe volte sono costretta a dire di no.
qui un esempio di cover-up che ho eseguito sulla cliente che voleva coprire un suo vecchio tattoo eseguito più di 20 anni fa e ormai rovinatoUn altro mito da sfatare è quello legato alla possibilità di usare il colore della pelle (rosa carne) per coprire il tattoo, ovviamente non è possibile, al limite questa tecnica si usa per schiarire alcune parti nel caso non siano nere.
In casi estremi se hai un tatuaggio che non è possibile coprire devi sapere che oggi col laser si ottengono risultati ottimi, puoi sempre farlo sbiadire col laser fino al punto da renderlo copribile, per questa operazione che rientra nel settore di chirurgia estetica il mio consiglio è di rivolgerti a professionisti specializzati.
OGNI QUANTO DEVO RIPASSARE IL TATUAGGIO
Diciamo che a grandi linee un tatuaggio, se eseguito e curato bene negli anni, non andrebbe mai ripassato, ma anche in questo caso abbiamo delle variabili.
Le variabili in questione non dipendono quasi mai da noi, il quasi è d’obbligo in quanto stiamo sempre parlando di pelle umana, quindi viva, che si modifica negli anni, e non di un foglio di carta inerte.
Ma torniamo a noi e alle variabili: la cura che viene fatta post tatuaggio sicuramente ha la sua influenza, se non viene eseguita correttamente, alcuni punti tatuati potrebbero subire perdite di colore eccessive e addirittura ammanchi di colore.
Altra variabile è il metabolismo del cliente, alcune persone hanno un metabolismo che tende a smaltire più velocemente alcuni colori rispetto ad altri. Ricordiamoci che i macrofagi, le cellule della linea di difesa primaria dell'organismo, sono preposti per “mangiare” ed eliminare qualsiasi elemento estraneo che viene introdotto, tendono quindi ad attaccare le microparticelle di colore per debellarle, da qui il colore potrebbe sbiadire precocemente.
Variabile da non trascurare sicuramente è la protezione dall’esposizione ai raggi solari, se si protegge il tatuaggio con filtri solari fisici molto alti, la durata del colore è sicuramente maggiore.
QUANTO SI VA IN PROFONDITA' CON L'AGO DURANTE IL TATUAGGIO
Questa è una curiosità che spesso mi viene chiesta quando, a tatuaggio effettuato e guarito, ci si procura una ferita o una piccola ustione superficiale.
Generalmente il pigmento da tatuaggio viene inserito sotto pelle a circa 1/1.5 mm di profondità, a seconda dello spessore della pelle nel punto in cui si sta tatuando, ne consegue che ferite o ustioni superficiali, entro il millimetro non provocano danni al tatuaggio, nel caso in cui il danno sia più profondo bisogna attendere la guarigione completa della parte per poter valutare l’entità del danno ed eventualmente intervenire per la sistemazione.
La valutazione della tipologia di pelle interessata dal tatuaggio, il potenziale intervento da effettuare per sistemare un lavoro precedente, la progettazione, l’assistenza pre e post tatuaggio, fanno parte dei presupposti necessari per distinguere un tatuatore professionista da uno che non lo è. Se quindi ritieni che le informazioni contenute in questo video/articolo ti siano state utili e necessiti di una consulenza specifica per il tuo progetto, contattami alla mail fra.cavicchio@gmail.com.
Ora ti saluto e ci vediamo presto di persona, Francesca Cavicchio.
Tatuatrice e bodypainter professionista, attraverso le immagini e i loro significati aiuto le persone a scoprire le loro emozioni, ad allineare l'interiore con l'esteriore e comunicare le loro storie, celebrando i propri momenti di cambiamento fermandoli sulla pelle